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Maurits Cornelis, o Mauk
come venne soprannominato, nacque a
Leeuwarden, nei Paesi Bassi. Era il figlio
minore di un ingegnere idraulico, George
Arnold Escher, e della sua seconda moglie,
Sarah Gleichman. Nel 1903, la famiglia si
spostò ad Arnhem, dove egli prese lezioni di
carpenteria e piano fino all'età di tredici
anni.
Dal 1912 al 1918, frequentò
la scuola secondaria; anche se eccelleva in
disegno, i suoi voti erano generalmente
bassi, e dovette ripetere la seconda classe.
Più tardi, dal 1919, Escher frequentò la
Scuola di Architettura e Arti Decorative di
Haarlem; studiò architettura per un breve
periodo, ma quindi passò alle arti
decorative, studiando sotto Samuel Jesserum
de Mesquita, un artista con cui sarebbe
rimasto in contatto, fino a quando de
Mesquita, sua moglie e suo figlio vennero
deportati dai nazisti agli inizi del 1944
nei campi di concentramento dove avrebbero
trovato la morte.
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Nel 1922, Escher, avendo ottenuto una certa esperienza nel
disegno e in particolare nell'incidere il legno, lasciò la
scuola.
Nel 1922, un anno cruciale
nella sua vita, Escher visitò l'Italia
(Firenze, San Gimignano, Volterra, Siena,
Ravello) e la Spagna (Madrid, Toledo,
Granada). Fu impressionato dalla campagna
italiana e dall'Alhambra di Granada, famoso
palazzo moresco del Trecento. Vi conobbe i
particolari arabeschi che adornano gli
interni di questo edificio e che spesso sono
caratterizzati da motivi grafici ricorsivi,
un tema che Escher svilupperà nelle sue
tassellazioni.
Escher viaggiò regolarmente in Italia anche
negli anni seguenti, e fu qui, a Ravello,
che incontrò per la prima volta Jetta Umiker,
la giovane svizzera che sarebbe diventata
sua moglie nel 1924. Escher si stabilì a
Roma nel 1923 e vi restò fino al 1935, in
quelli che egli stesso definirà "gli anni
migliori della mia vita"; nel 1926 nasce il
figlio George e nel 1930 il secondo figlio
Arthur. Nel 1935, a causa del clima politico
sempre più pesante sotto la dittatura
fascista, specialmente per i cittadini
stranieri, si trasferisce con la famiglia a
Château-d'Œx, in Svizzera, dove rimase per
due anni.
Escher, comunque, che aveva
amato e tratto ispirazione dai paesaggi
dell'Italia, era decisamente infelice in
Svizzera; così si mosse nuovamente, questa
volta a Ukkel, una piccola cittadina nei
pressi di Bruxelles, in Belgio. La seconda
guerra mondiale lo costrinse a spostarsi con
la moglie un'ultima volta, nel gennaio 1941,
a Baarn, in Olanda, dove Escher visse fino
al 1970.
La maggior parte dei disegni
più famosi di Escher risalgono a questo
periodo di tempo; il freddo, nuvoloso, umido
clima olandese gli permise di concentrarsi
interamente sul suo lavoro, e solo nel 1962,
quando dovette subire un intervento
chirurgico, ci fu un periodo in cui non creò
nuove immagini.
Escher si trasferì infine,
nel 1970, a Laren, nell'Olanda
settentrionale, nella casa di riposo per
artisti Rosa-Spier dove poteva avere uno
studio tutto per sé, ma in cui poté lavorare
poco a causa delle sue condizioni di salute
e dove morì il 27 marzo 1972.
Esempi famosi del suo lavoro
includono le Mani che disegnano
(1948), un'opera che raffigura due mani che
si disegnano l'un l'altra, Cielo e acqua
I (1938) nella quale giochi di luce e
ombra convertono dei pesci nell'acqua in
uccelli nel cielo, e Salita e discesa
(1960), nel quale file di persone salgono o
scendono una scala chiusa in un ciclo
infinito, su una costruzione impossibile da
realizzare nella realtà, ma che è possibile
disegnare solo avvalendosi di stranezze
della percezione e della prospettiva.
Le opere di Escher hanno una
forte componente matematica, e molti dei
mondi che ha disegnato sono costruiti
attorno a oggetti impossibili come il
Triangolo di Penrose oppure ad illusioni
ottiche come il Cubo di Necker. In
"Gravità", invece, dei rettili multicolori
sporgono le loro teste da un possibile
dodecaedro stellato.
Le implicazioni logiche,
matematiche, geometriche e fisiche sono
piuttosto variegate, e coinvolgono concetti
quali tra gli altri:
-
l'autoreferenzialità,
appunto dove due mani si disegnano
vicendevolmente.
-
I processi ricorsivi,
quali l'Effetto Droste, collegati a
particolari rotazioni del piano, come in
galleria di stampe, dove un
visitatore, guardando fuori da una
finestra della galleria rivede
l'edificio contenente anche se stesso,
in una successione potenzialmente
infinita.
-
Questioni di topologia,
esempio la percorrenza di una superficie
bidimensionale estesa in uno spazio
tridimensionale come Nastro di Möbius
percorso da formiche
-
L'infinito (sia
filosofico che matematico), preludio
alle geometrie frattali a sviluppo
infinito, ad esempio nelle opere sul
tema del limite del cerchio, dove
un motivo ripetitivo si espande
nell'infinitamente piccolo.
-
Il moto perpetuo, dove un
trucco percettivo permette il disegno di
una cascata che aziona un mulino e la
stessa acqua torna ad alimentare la
cascata.
-
Tassellature degli spazi
bi e tridimensionali, impieganti
"tessere" ripetute con tutte le
possibili variazioni.
-
Dischi di Poincare, in
litografie come Il limite del cerchio
figure simili sempre più piccole si
susseguono all'infinito fino al bordo
esterno di un disco.
-
Spazi dimensionalmente
diversi che si incontrano, come in
rettili, dove piccoli animali
preistorici escono dal mondo
bidimensionale di un libro, per poi
ritornarvi.
In tutte le opere non vi è
solo la fredda logica delle scienze esatte,
ma mondi naturali con panorami, scorci,
piante ed animali reali od immaginari
intervengono ad arricchire i suoi lavori in
un'ottica straordinariamente globale.
Nel 1985 gli è stato dedicato
un asteroide, il 4444 Escher. I suoi lavori
sono stati citati da Matt Groening, l'autore
dei Simpson, nel suo fumetto Life in Hell.
Nella parodia di Groening della litografia
Relatività (1953), conigli di cartone
cadono da scale disegnate a risalire
indifferentemente su tutti e tre gli assi
spaziali
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