Nato a Senigallia nel 1925 a 13 anni Mario
Giacomelli comincia a lavorare in una tipografia, affascinato dalle infinite
possibilità di comporre parole e immagini offerte dalla stampa. Nello stesso
periodo, comincia a dipingere, si appassiona di corse automobilistiche e scrive
poesie. Nel 1954 acquista la sua prima macchina fotografica.Tra il 1954 e il 1957 partecipa a numerosi
concorsi fotografici in Italia. Dopo avere completato la sua prima serie "Vita
d'ospizio", comincia una serie di nudi femminili e maschili che abbandona negli
anni Sessanta. Assalito da un'ansia investigativa sulla sua identità di
narratore, Giacomelli inizia a viaggiare, ma sono solo delle escursioni in altri
mondi e in altri modi di vivere più che dei veri e propri viaggi, che lo
riportano alla sua infanzia e alle sue condizioni sociali. |
Nella
primavera del 1957 si reca a Scanno, un villaggio dell'Italia centrale che aveva
affascinato anche Henri Cartier-Bresson, dove produce capolavori come "Scanno
Boy" e a Lourdes, in Francia, dove realizza delle immagini di
straordinario impatto emotivo. Negli anni Sessanta, Giacomelli lavora al
progetto "Non ho mani che mi accarezzino il volto", universalmente conosciuto
come la serie "Pretini", un gruppo di immagini realizzate nel seminario di
Senigallia, presentati da Ferrania per la prima volta nell'edizione 1963 del
Photokina di Colonia. John Szarkowski, all'epoca direttore del dipartimento di
fotografia del MOMA di New York acquista alcune immagini dalla serie "Scanno" e
le pubblica nel volume "Looking at Photographs: 100 Pictures from the collection
of the Museum of Modern Art". Nel 1967 Giacomelli inizia uno studio sul legno.
Dopo il grande successo ottenuto dalla serie "Pretini" esposti al Metropolitan
Museum di New York e a Bruxelles, negli anni Settanta Giacomelli approfondisce
la sua ricerca sulla natura, con i primi scatti aerei di paesaggi e
un'incursione nel colore. Dalla fine degli anni Settanta, caratterizzati da un
sempre crescente legame tra fotografia, arte astratta e poesia, Giacomelli
attraversa un periodo di analisi e approfondimento della propria attività
artistica. Nascono così le serie "Caroline Branson", dall'Antologia di Spoon
River di Edgar Lee Master, del 1971-73; "Il teatro della neve" (1984-86), "Ninna
Nanna" (1985-87), "L'infinito" (1986-88); "A Silvia"(1987-88); "Felicità
raggiunta, si cammina ....." (1986-92), "Passato" (1988-90); "Io sono nessuno"
(1992-94) e "La Notte lava la mente" (1994-95), 28 opere a commento della poesia
di Mario Luzi, fino ad arrivare al lavoro più recente, "La Mia Vita Intera", 30
gelatin silver print stampate dall'autore nell'anno 2000 come commento alla
poesia di Jorge Luis Borges. |